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#springtrend: è ora di trapiantare!

Vi è mai capitato di ricevere in dono una graziosa piantina e di non sapere come gestirla? Col passare del tempo, il vasetto originale diventa sempre più stretto e il vostro cadeau soffre per la mancanza di sostanze nutritive non più sufficienti a soddisfarne il fabbisogno giornaliero.

A questo punto diventano inevitabili due dei momenti chiave nella vita di una pianta. Due operazioni delicate ma semplici, che ne assicurano uno sviluppo sano e vigoroso: il rinvaso, cioè la pratica di inserire il vegetale in un contenitore più capiente mantenendo parte del terriccio originario e aggiungendone di nuovo; il trapianto, ossia l’attività di spostamento della pianta da un terreno all’altro, così da esporne le radici a sostanze più ricche.

Fondamentali per la riuscita della vostra opera di salvataggio, la scelta delle tempistiche, del vaso e del terriccio, e il corretto procedimento. 

LE TEMPISTICHE

Non ogni periodo dell’anno è buono per rinvasare o trapiantare: l’ideale è seguire il naturale ciclo di vita delle piante. Per questo motivo, il periodo più idoneo per l’intervento è la stagione primaverile, quando il fiore torna in piena attività e avvia il suo normale ritmo di crescita. Tuttavia, è possibile procedere anche d’estate, assicurandosi però che il nostro piccolo esemplare non soffra di secchezza alle radici o di disidratazione. In autunno e in inverno, invece, le sue forze ridotte rischiano di portarlo alla morte prematura. 

LA SCELTA DEL VASO E DEL TERRICCIO

Partendo dal presupposto che ogni pianta ha le sue caratteristiche, è possibile delineare alcune linee guida generiche: preferire la terracotta alla plastica, così come il cemento ai metalli. La forma del vaso, inoltre, deve rispecchiare la crescita delle radici: se quest’ultime si sviluppano in verticale, richiederanno contenitori a cono molto alti; se invece si sviluppano in orizzontale è consigliabile l’impiego di vasi bassi, con la tipica forma a bacinella.

Una volta trovato il giusto contenitore, è il momento di scegliere il terriccio più adatto. Anche qui, serve conoscere le caratteristiche della pianta: qualora sia richiesto un facile drenaggio, si prediligano i terreni sabbiosi e secchi. Se invece l’idratazione deve essere costante, ideali sono i terricci morbidi, porosi e con alto contenuto d’argilla.

IL PROCEDIMENTO

In caso di rinvaso, il nuovo vaso va adeguatamente lavato per eliminare eventuali prodotti chimici utilizzati in fase di fabbricazione dell’oggetto. È bene poi partire dal distaccamento del terreno dalle pareti del contenitore aiutandosi con un coltello. Porre quindi in orizzontale la pianta e, tirando leggermente, estrarla dalla sua sede. A questo punto, inserirla al centro del nuovo vaso aggiungendo terriccio fino a raggiungere la piena stabilità del vegetale.

In caso di trapianto, invece, va innanzitutto predisposta la buca d’approdo, poco più grande del contenitore originale. Estratto il vegetale dal terreno, con l’aiuto di pale se la profondità delle radici fosse troppo elevata, inserirlo nell’area d’approdo e riempire ogni spazio vuoto con del terreno aggiuntivo, affinché la stabilità sia certa.

In entrambi i casi, la pianta va abbondantemente bagnata prima del distacco dalla sede originaria, così da ammorbidire terriccio e radici e rendere più agevole l’estrazione.

Tutte queste operazioni sono fondamentali per la vita dei nostri amici vegetali, ed è importante effettuarle nel modo corretto mediante gli strumenti tradizionali del mestiere. Date un’occhiata qui, troverete tutto ciò che vi serve per rendere più agevole la procedura: le piante ve ne saranno grate!